“L’unica cosa che potrebbe tenere queste aziende al vertice per molto più tempo rispetto alle tradizionali megacap è che non hanno paura di reinventarsi.” È il Signor Youssef Squali, analista dello studio legale SunTrust Robinson Humphrey, a dirlo relativamente alle “Spaventose cinque”: Apple, Amazon, Google, Facebook e Microsoft.
Negli ultimi due anni si è diffuso, in tutto il mondo, il timore di espansione delle più grandi aziende tecnologiche, le quali hanno riportato sempre più guadagni e profitti record.
Amazon, in particolare, quando era una società di e-commerce, era perseguitata dalla preoccupazione di guadagnare. L’azienda ha impiegato più di due decenni per sviluppare in modo crescente la propria capacità di fornire i prodotti. Piccoli passi, grandi investimenti e da tre anni Amazon produce consistenti profitti.
“Dove avrebbe trovato nuovi soldi?”, si legge in un articolo pubblicato su The New York Times: software e servizi relativi ai software, questa la risposta alla domanda.
Non solo Amazon, ma anche Microsoft sta traendo profitto dal “software sta mangiando il profitto” – tesi del capitalista Marc Andreessen.
A giocare a vantaggio delle “Spaventose cinque” è lo scarso impatto normativo. Sebbene Google e Facebook siano state multate dall’Unione Europea, i loro guadagni non sono diminuiti.
Inoltre, qualora si decidesse di introdurre maggiori norme, diversi analisti ritengono che ciò porterebbe vantaggi ai giganti della tecnologia, perché i costi di adeguamento affonderebbero i loro rivali.
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